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Slip dress: l’abito di cui non puoi fare a meno.

Lo slip dress, meglio conosciuto in Italia con il nome di abito sottoveste, è un capo dal tessuto liscio e scivoloso, corredato da spalline sottili in perfetto stile anni ’90.

I primi modelli di abiti sottoveste iniziarono a circolare tra le corti di Francia, Inghilterra, Italia fin dal XVI secolo. Nato per “stringere” la vita e modellare la sagoma esterna del corpo, il famoso capo di abbigliamento, divenuto poi simbolo di sensualità, ha subito poche, pochissime modifiche nel corso degli anni. Utilizzato prima come sottogonna ( volgarmente detto sottana) abbinato ad un corpetto, veniva utilizzato anche come protezione dal freddo.
Il cinema, precursore di tempi e provocatore di tendenze, vestì le grandi dive del passato come Marilyn Monroe, Sophia Loren, Lucia Bosè e Brigitte Bardot, con questo capo elegantemente trasgressivo, consacrandolo a nuovo Must Have per le donne di tutto il mondo e scrivendo un nuovo capitolo della storia della moda.

Concepito come capo di lingerie, caratterizzato da pizzi e trasparenze, lo slip dress è diventato un vero e proprio passepartout alleato delle donne.

In seta, raso, crèpe, rayon e materiali sintetici, l’abito sottoveste consentirà ad ogni donna di sentirsi luminosa e glam in ogni occasione.

Perfetto per un’occasione importante, con tacchi alti e gioielli in bella vista, spiritoso la mattina con t-shirt e sneakers ed in una calda serata estiva con una ciabattina bassa per un look easy e chic, lo slip dress, al contrario di quello che si possa pensare è adatto anche ai mesi più freddi.
Da abbinare ad anfibi e giacca di pelle per un look rock e grintoso, o a dolcevita, maglie a stampe animalier, maglioni colorati, cardigan avvolgenti e stivali per una mise trendy e di impatto.

Corto, midi, lungo, con o senza spacchi, a tinta unita o con fantasie e colori sgargianti, lo slip dress sarà per il prossimo anno un vero e proprio must.

Sexy ed avvolgente, pronto ad accarezzare le tue forme, c’è una sola regola importantissima da rispettare per indossare questo capo: l’intimo dovrà essere, senza possibilità di obiezione, senza cuciture, impalpabile o, ancor meglio, soprattutto per quanto riguarda il reggiseno, assente.

La versione di Sboof

Sboof ti propone lo sleep dress in una versione romantica, elegante e sognatrice.
Declinato in rosa ed in bianco con fiocchetti sulle spalle e lunghezza midi, abbinato a sandali gioiello o a décolleté altissime in perfetto stile cerimonia, da rifinire con una stola in pelliccia d’inverno, o in cachemir ultraleggero d’estate.


Sboof punta tutto sulla sinergia tra le stiliste moldave

Per rispondere al mercato, Sboof rivoluziona il mondo della moda.
Parola d’ordine “sinergia”.
In Moldavia esistono tante aziende, composte da pochi elementi, prevalentemente donne, che lavorano nel mondo della moda. La forte concorrenza e gli scarsi compensi che sono costrette ad accettare per garantirsi la sopravvivenza, stanno spingendo queste piccole realtà verso un loop senza via d’uscita.

È proprio tra queste aziende che Sboof attua una politica di mutuo aiuto e sinergia per risolvere l’incresciosa questione dello sfruttamento di queste aziende moldave legate al mondo della moda.

In cosa consiste?

Ogni azienda, presa singolarmente, non ha la forza necessaria per rispondere alla richiesta del mercato della moda attuale. Sboof, costruendo una rete tra i fornitori che aderiscono al progetto e attuando una politica di sinergia e collaborazione, riesce a sostenere i ritmi di una produzione elevata, pur mantenendo altissimo il livello di qualità e consentendo al tempo stesso ai fornitori di vivere una vita più serena. 
In altre parole: se c’è maggior richiesta per l’abito di un fornitore, tutte le altre aziende aiuteranno il fornitore a produrre quell’abito.

Questo è un punto di orgoglio per noi di Sboof, un messaggio che ci piacerebbe venisse accolto da tutti.

In un’epoca difficile come quella che stiamo vivendo, in cui l’egoismo impera, pensare che la collaborazione ed il gioco di squadra possano essere la soluzione, o comunque l’inizio di una soluzione, ci rende fieri di quanto stiamo facendo

Vorremmo concludere con una formula che ci sta molto a cuore.

“1+1=3”

Questa è una formula che ha creato tante discussioni nella “matematica del caos”.
Senza addentrarci nell’aspetto scientifico, quello che vogliamo raccontarti è più la sfumatura filosofica racchiusa in questa formula.

“Quando c’è sinergia, collaborazione e gioco di squadra, il risultato è sempre maggiore rispetto alla somma dei singoli componenti.”

Acquistare gli esclusivi capi di Sboof ci rende favolose fuori e felici nell’anima.

Quando la moda veste dignità

Quanto vale, secondo te, la dignità di una persona?

Se ti dicessi che il maglione che hai appena acquistato è frutto dello sfruttamento di una persona lo compreresti ugualmente?
Il tuo cuore ed il tuo cervello probabilmente stanno dicendo di no, ma il tuo armadio, come quello della maggior parte di noi, quasi sicuramente dice sì.
Non è questione di cattiveria, a volte non ne siamo consapevoli, altre ne siamo obbligate; oppure capita che, a causa dei ritmi frenetici e dei problemi che accompagnano le nostre giornate, semplicemente non ci pensiamo.

Tanto lucido e patinato quanto misterioso, il mondo della moda spesso nasconde retroscena che il nostro cervello ed il nostro cuore si rifiutano di vedere.
Storie di sfruttamento, di discriminazione verso le popolazioni più povere.
Turni di lavoro massacranti per un salario che appena riesce a garantire il minimo indispensabile per la sopravvivenza, storie di maltrattamenti e di ricatti.
Le donne, come spesso accade, sono le più colpite.

Public Eye1 in collaborazione con il collettivo Éthique sur l’étiquette, la Schone Kleren Campagne e l’ufficio di analisi francese BASIC ha fatto una stima dettagliata della composizione del prezzo di un maglione che viene venduto in Svizzera al prezzo di 39,67 euro: dallo studio effettuato risulterebbe che solo 1,53 euro è la cifra destinata ai fornitori che lo producono.

La stessa analisi sostiene che un aumento di soli 3,62 euro a maglione, basterebbe a garantire un salario dignitoso a tutti i lavoratori.

3,62 euro per restituire la dignità a tutte quelle donne, quelle famiglie, costrette a lavorare in condizioni precarie ed a ritmi insostenibili, per soddisfare un mercato che al contrario continua ad arricchirsi sempre di più.

Forse sottovalutiamo che ciò che indossiamo, ciò che scegliamo di acquistare con il nostro lavoro ed i nostri sacrifici, viene da queste meravigliose donne e che basterebbe veramente poco, per rendere la loro una vita migliore: la vita che meritano.

Considerando che non sappiamo fino a che punto il mercato in questo momento possa ascoltarci, ti chiedo:

“Se ti dicessimo che la dignità di una persona vale 3,62 euro, tu saresti disposta a pagare il tuo maglione 3,62 euro in più?”

Sboof sì impegna a garantire ai suoi fornitori giusti compensi e ritmi sostenibili, senza rinunciare alla quantità e alla qualità, puntando tutto su sinergia, collaborazione e formazione.

1 Fonte “La Repubblica” https://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2019/11/20/news/zara-241491905/

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